Melio spiega il perché della sua candidatura
Una candidatura, poi risultata ironica, a cui Arisa non ha mai risposto, che in realtà, spiega Iacopo Melio, voleva essere una riflessione profonda sulle parole scelte dall’artista. «Mi piacerebbe vivere in un mondo in cui non si chieda la cartella clinica per poter uscire con chi ci piace».
Il riferimento è ai termini utilizzati nel post da Arisa, in particolare quando dice che valuta «proposte di matrimonio da soggetti sanissimi».
Aggettivo che l’attivista non ha apprezzato: «Il post di Arisa è assolutamente legittimo», afferma Iacopo Melio, che spiega: «Ognuno deve poter gestire il proprio corpo e la propria vita come vuole e come meglio crede». Però, ha poi precisato l’attivista, «quel suo sanissimo mi è sembrato un filino abilista e offensivo». E dunque «la mia candidatura non rappresentava una proposta seria ma un modo per sovvertire, con ironia, quel “sanissimo”, fingendo di assecondarla in modo serio, proponendole però il contrario di ciò che lei cerca (di certo non una persona con disabilità), eppure mostrandole degli apparentemente validi pro al non esser sanissimo».
L’attivista: «Sarei felice se mi rispondesse»
Poi aggiunge: «Con queste sue parole, Arisa esclude delle persone non per loro colpa, ma perché sono malate o disabili, mi piacerebbe invece che una persona possa vedere le altre persone per quello che realmente sono, simpatiche o no, belle o no, sane o no, mi piacerebbe che si riuscisse ad andare oltre, soprattutto da parte di persone che hanno molto seguito sui social. Ma finché continueremo a inviare messaggi come quello di Arisa (seri o meno che siano), senza avere cura delle parole, saremo ancora lontani da questo».
Melio ancora non ha ricevuto risposta dall’artista: «Sarei felice se mi rispondesse, magari questo nostro scambio di messaggi potrebbe essere un’occasione per fare qualcosa insieme e sensibilizzare sul tema».