“Non è importante di chi sia stata la colpa – prosegue – Nessuno è uscito di casa con l’intento di fare del male a qualcuno. La cosa importante è che a questa tragedia abbiamo partecipato in quattro e ora in due non ci sono più. Quando riuscirò a camminare e uscirò vorrei andare a porgere i fiori per loro e dire due parole”.
Ora la Henger sta meglio, ma non dimentica i momenti difficili: “E’ stato stupendo vedere un miglioramento perché ci sono stati momenti bruttissimi di depressione e momenti di speranza. Ci sono giorni in cui ho dei dolori allucinanti, molto forti, e altri in cui ne ho molti meno. Per esempio a volte ho tanto dolore all’osso sacro e al bacino…”.