«Mi pare evidente che qualche tipo di sostanza stupefacente possa circolare dietro le quinte: basta vedere alcune esibizioni…», ha detto Adinolfi, ospite del morning show Diverso. «Penso ci sia una qualche diffusione di sostanze […], sembra esserci secondo me in qualche performance un evidente intervento delle sostanze. Purtroppo mi dispiace perché sono ragazzi giovani, giovanissimi, ma l’evidenza è sotto gli occhi di tutti: […] c’è sicuramente una diffusione della droga».
Su Drusilla: «Doveva esibirsi anche vestito da uomo»
Il monologo di Drusilla meritava «un orario migliore» ma allo stesso modo «Gianluca Gori avrebbe meritato almeno di poter salutare il pubblico svestendo i panni femminili», ha poi aggiunto commentando con l’Adnkronos la performance di Drusilla Foer sul palco del Teatro Ariston di Sanremo. «Sono d’accordo con Vladimir Luxuria – premette Adinolfi – il monologo di Drusilla meritava un orario più consono. E nella mia idea di un festival non monotematico e ideologico come quello proposto dalla Rai di quest’anno, avrei voluto che il pubblico di Sanremo e di tutta Italia avesse potuto rendere omaggio a Gianluca Gori che dà corpo e anima a Drusilla. La mia chiosa finale su Drusilla, insomma, è questa. Gianluca Gori avrebbe meritato almeno di poter salutare il pubblico svestendo i panni femminili. Obbligato a vestirli per campare, l’attore toscano meritava almeno un finale alla Dustin Hoffman in Tootsie. Sarebbe tutto stato più bello perché più vero», conclude.