Alessandra Amoroso incanta i 40mila di San Siro: «Donne, siate libere di essere quello che volete»

075153668-0debbb8a-b5fe-439e-b4ce-fb48b85d9cf2La doppia A, di Alessandra e di Amoroso, scorre in bianco in nero sui tre maxi schermi. Mentre il coro di quasi 42mila urla “Ale” per il “Tutto accade a San Siro”. Lei arriva alle 21.15, protagonista per la sua prima volta allo stadio milanese. Uno spettacolo tra passato e presente in cui la Amoroso passa in rassegna la sua storia, lei che ha fatto del suo vivere a colori non solo il titolo di un successo ma anche il mood di tredici anni di carriera. E di cui San Siro è il coronamento di un “tutto accade”, di un sogno che diventa realtà. Scende da una scalinata che sembra il revival di uno show televisivo.

È “AleAleAle” che apre due ore e mezzo di concerto. Seguito da “Tutte le volte”, “Il bisogno che ho di te”, “Avrò cura di tutto”. Un concerto concepito come un’opera classica, con una drammaturgia pensata e una fabula narrativa sottesa, e un corpo di ballo di 90 artisti. «Che figata! Benvenuti al nostro primo stadio insieme». Le sue prime parole davanti a un’arena piena della sua big family. La dedica alla nonna e alla nipotina Andrea. Il simbolo del baule rosso «per portare luce dove c’è il buio e la musica dove c’è silenzio».

Le parole Forza e Coraggio proiettate a caratteri cubitali. E un circo di colori. È la seconda volta che protagonista del Meazza sia una solista donna (il battesimo fu di Laura Pausini il 2 giugno 2007). Caschetto corto, vestita Balestra, entra come guerriera. A tratti ricorda la Raffaella Carrà anni 90, con body sgambati, tuta con sbrilluccichìo, giacca con spalline e ballerini alla Grease. «Ho una promessa da fare: farvi emozionare, pensare, piangere di gioia. Vorrei portarvi nel mio mondo fatto di due anime che si sono prese per mano».

Trentadue canzoni in scaletta, una band di 8 musicisti e 47 elementi d’orchestra – disposti su tre gradinate – su brani come “Stupida”, “È vero che vuoi restare”. Il momento intimo arriva con Dardust al piano per uno dei set più belli del concerto con lei alla voce su “Amore Puro” e “Difendimi per sempre”. Mentre il loop tormentone, che non poteva mancare, con i Boombdabash su “A tre passi da te”, “Mambo Salentino” e “Karaoke”. San Siro è stato il 200esimo concerto della carriera della Amoroso iniziata con la vittoria ad Amici di Maria de Filippi. Sette album in studio, due dal vivo, e 49 dischi di platino, 8 d’oro. Ad applaudirla c’erano tra i tanti, anche Lorella Cuccarini.

«Penso a quante volte mi hanno detto che non ce l’avrei fatta. Da donna mi rivolgo alle donne: amatevi anche nel momento peggiore, anche quando state facendo l’ultimo passo. Fatevi rispettare. Siate libere di essere quello che volete». E via di nuovo con un circo di colori. Fino ai bis. “Piuma”, l’ultimo singolo “Camera 209” e “Sorriso grande”. «Così dico grazie alla donna che ero e a quello che sono». Un grazie che è stato una grande festa.

Alessandra Amoroso incanta i 40mila di San Siro: «Donne, siate libere di essere quello che volete»ultima modifica: 2022-07-14T11:57:08+02:00da chris20210
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